Novena Santo Natale

[sawarp][sawcon title=”Novena Santo Natale 17 12 2014 ore 21.00 – leggi tutto il programma”]

MEMORIA DELLA FEDELTA’ DI DIO

 Canto d’ingresso

 Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 Preghiera per iniziare

Let. Dio Misericordioso, di infinita carità, che ci hai amato tanto e che ci hai dato il Tuo amato Figlio, perché con l’incarnazione, fattosi nostro fratello nel seno della Vergine, nato in un presepio per la nostra salvezza; ti ringraziamo per questo grande beneficio. In cambio ti offriamo, Signore, lo sforzo sincero per fare di questo mondo, tuo e nostro, un mondo più giusto, più fedele al grande comandamento di amarci come fratelli. Concedici, Signore, il tuo aiuto per poterlo realizzare. Ti chiediamo che questo Natale, festa di pace e di allegria sia per la nostra comunità uno stimolo affinché vivendo come fratelli cerchiamo costantemente i cammini della verità, della giustizia, dell’amore e della pace. Amen

 Intro al Vangelo: La genealogia con cui Matteo inizia il vangelo, più teologica che storica, ha un solo obiettivo: fare memoria della fedeltà di Dio per il suo popolo. Dal primo cercatore di Dio, Abramo, fino a Gesù, Dio desidera intrecciare un rapporto con l’umanità. E quell’elenco ci apre allo stupore: nomi noti di fianco a perfetti sconosciuti, grandi santi accanto a filibustieri, ebrei e stranieri nella stessa lista… Dio non fa preferenze, non sceglie i bravi ragazzi, si allea con le persone concrete, si rende presente nelle loro storie più o meno edificanti… Ripensiamo, oggi, alla nostra piccola storia, a come tutto ci abbia portato a conoscere il Signore!

 + Dal Vangelo secondo Matteo Mt 1,1-17

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.

Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Parola del Signore

Breve Silenzio per la riflessione

 Let. C’era una volta un’anziana signora che passava in pia preghiera molte ore della giornata. Un giorno sentì la voce di Dio che le diceva: “Oggi verrò a farti visita”. Figuratevi la gioia e l’orgoglio della vecchietta. Cominciò a pulire e lucidare, impastare e infornare dolci. Poi indossò il vestito più bello e si mise ad aspettare l’arrivo di Dio.

Dopo un po’, qualcuno bussò alla porta. La vecchietta corse ad aprire. Ma era solo la sua vicina di casa che le chiedeva in prestito un pizzico di sale. La vecchietta la spinse via: “Per amore di Dio, vattene subito, non ho proprio tempo per queste stupidaggini! Sto aspettando Dio, nella mia casa! Vai via!”. E sbattè la porta in faccia alla mortificata vicina.

Qualche tempo dopo, bussarono di nuovo. La vecchietta si guardò allo specchio, si rassettò e corse ad aprire. Ma chi c’era? Un ragazzo infagottato in una giacca troppo larga che vendeva bottoni e saponette da quattro soldi. La vecchietta sbottò: “Io sto aspettando il buon Dio. Non ho proprio tempo. Torna un’altra volta!”. E chiuse la porta sul naso del povero ragazzo.

Poco dopo bussarono nuovamente alla porta. La vecchietta aprì e si trovò davanti un vecchio cencioso e male in arnese. “Un pezzo di pane, gentile signora, anche raffermo… E se potesse lasciarmi riposare un momento qui sugli scalini della sua casa”, implorò il povero.

“Ah, no! Lasciatemi in pace! Io sto aspettando Dio! E stia lontano dai miei scalini!” disse la vecchietta stizzita. Il povero se ne partì zoppicando e la vecchietta si dispose di nuovo ad aspettare Dio.

La giornata passò, ora dopo ora. Venne la sera e Dio non si era fatto vedere. La vecchietta era profondamente delusa. Alla fine si decise ad andare a letto. Stranamente si addormentò subito e cominciò a sognare. Le apparve in sogno il buon Dio che le disse: “Oggi, per tre volte sono venuto a visitarti, e per tre volte non mi hai ricevuto”.

Dio si presenta alla nostra storia con la vita di tutti.

Breve Silenzio

 SALMO 96
Il Signore regna, esulti la terra, *
gioiscano le isole tutte
Nubi e tenebre lo avvolgono, *
giustizia e diritto sono la base del suo trono.

Davanti a lui cammina il fuoco *
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo: *
vede e sussulta la terra.

I monti fondono come cera davanti al Signore, *  davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia *
e tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Siano confusi tutti gli adoratori di statue †
e chi si gloria dei propri idoli. *
Si prostrino a lui tutti gli dei!
Ascolta Sion e ne gioisce, †
esultano le città di Giuda *
per i tuoi giudizi, Signore.

Perché tu sei, Signore, l’Altissimo su tutta la terra, *
tu sei eccelso sopra tutti gli dei.
Odiate il male, voi che amate il Signore: †
lui che custodisce la vita dei suoi fedeli *
li strapperà dalle mani degli empi.

Una luce si è levata per il giusto, *
gioia per i retti di cuore.
Rallegratevi, giusti, nel Signore, *
rendete grazie al suo santo nome.

Magnificat

Ant. O Sapienza che uscita dalla bocca dell’Altissimo, raggiungi gli estremi confini, e con forza e soavità disponi ogni cosa: vieni ad insegnarci la via della prudenza.

 

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria…

Ant. O Sapienza che uscita dalla bocca dell’Altissimo, raggiungi gli estremi confini, e con forza e soavità

disponi ogni cosa: vieni ad insegnarci la via della prudenza.

 

Cel. O Dio, molte volte e in diversi modi nei tempi antichi hai parlato ai padri per mezzo dei profeti. Molte volte hai offerto agli uomini la tua alleanza, e per mezzo dei profeti hai insegnato a sperare nella salvezza.

Da Isaia e da tutti i profeti impariamo il valore della Parola come fondamento della fede. Signore, rendici attenti all’ascolto delle tue parole perché come i profeti, possiamo portare in ogni situazione segni di speranza e di salvezza.

 

Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

Tutti Amen.

Canto finale

 

[/sawcon] [sawcon title=”Novena Santo Natale 18 12 2014 ore 21.00 – leggi tutto il programma”]

CHI O CHE COSA STAI ASPETTANDO?

 Canto d’ingresso

 Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 Preghiera per iniziare

 

Let. Dio Misericordioso, di infinita carità, che ci hai amato tanto e che ci hai dato il Tuo amato Figlio, perché con l’incarnazione, fattosi nostro fratello nel seno della Vergine, nato in un presepio per la nostra salvezza; ti ringraziamo per questo grande beneficio. In cambio ti offriamo, Signore, lo sforzo sincero per fare di questo mondo, tuo e nostro, un mondo più giusto, più fedele al grande comandamento di amarci come fratelli. Concedici, Signore, il tuo aiuto per poterlo realizzare. Ti chiediamo che questo Natale, festa di pace e di allegria sia per la nostra comunità uno stimolo affinché vivendo come fratelli cerchiamo costantemente i cammini della verità, della giustizia, dell’amore e della pace. Amen

 

Introduzione al Vangelo: Le nostre giornate sono composte da ore di sonno ed ore di veglia, così anche la nostra vita è costellata da momenti di assopimento ed altri di risveglio. Come è normale dormire durante una giornata, è umano trascorrere momenti della nostra vita in cui ci rilassiamo, non affrontiamo i problemi, pensiamo alle soluzioni più semplici perché più rapide e meno dolorose, ma in questi momenti di relativo relax c’è sempre una vocina che ci punzecchia, che ci richiama al nostro dovere che ci incita a fare la cosa giusta, che ci suggerisce soluzioni inimmaginabili un attimo primo, che ci mostra quale sarà lo scenario possibile per il nostro futuro. Per chi ha Fede quella vocina è Dio, altri possono chiamarla coscienza o intuizione, ma la sostanza non cambia: siamo chiamati a fare la cosa giusta.

+ Dal Vangelo secondo Matteo 1,18-24

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.

Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».

Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 Parola del Signore

Breve Silenzio per la riflessione


Let. Una volta gli animali fecero una riunione.

La volpe chiese allo scoiattolo: “Che cos’è per te Natale?”

Lo scoiattolo rispose: “Per me è un bell’albero con tante luci e tanti dolci da sgranocchiare appesi ai rami”.

La volpe continuò: “Per me naturalmente è un fragrante arrosto d’oca. Se non c’è un bell’arrosto d’oca non c’è Natale”.

L’orso l’interruppe: “Panettone! Per me Natale è un enorme profumato panettone!”.

La gazza intervenne: “Io direi gioielli sfavillanti e gingilli luccicanti. Il Natale è una cosa brillante!”. Anche il bue volle dire la sua: “E’ lo spumante che fa il Natale! Me ne scolerei anche un paio di bottiglie”. L’asino prese la parola con foga: “Bue sei impazzito? E’ il Bambino Gesù la cosa più importante del Natale. Te lo sei dimenticato?”.

Vergognandosi, il bue abbassò la grossa testa e disse: “Ma questo gli uomini lo sanno?”.

 Breve Silenzio

SALMO 97

Cantate al Signore un canto nuovo, *
perché ha compiuto prodigi.

Gli ha dato vittoria la sua destra *
e il suo braccio santo.
Il Signore ha manifestato la sua salvezza, *
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.

Egli si è ricordato del suo amore, *
della sua fedeltà alla casa di Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto *
la salvezza del nostro Dio.

Acclami al Signore tutta la terra, *
gridate, esultate con canti di gioia.

Cantate inni al Signore con l’arpa, *
con l’arpa e con suono melodioso;
con la tromba e al suono del corno *
acclamate davanti al re, il Signore.

Frema il mare e quanto racchiude, *
il mondo e i suoi abitanti.

I fiumi battano le mani, *
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene, *
che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia *
e i popoli con rettitudine.

Magnificat

Ant. O Signore e condottiero della casa d’Israele, che apparisti a Mosé nella fiamma del roveto ardente e gli desti una legge sul Sinai: vieni a redimerci con la potenza del tuo braccio.

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria…

Ant. O Signore e condottiero della casa d’Israele, che apparisti a Mosé nella fiamma del roveto ardente e gli desti una legge sul Sinai: vieni a redimerci con la potenza del tuo braccio.

Cel. Signore, nella nostra vita dovremmo imparare a somigliare un po’ più a Giuseppe. Aiutaci ad avere una fede silenziosa ma vigorosa nella preghiera e nell’ascolto, con un cuore docile e pronto ad accogliere i tuoi progetti anche quando questi si scontrano apparentemente con i nostri. Aiuta i papà perché compiano fedelmente la grande responsabilità di educare e formare i loro figli donando loro, con uno sforzo continuo, il meglio di sé. Aiuta i figli a comprendere ed apprezzare l’abnegazione dei genitori.

Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

 Tutti Amen.

 Canto finale

[/sawcon] [sawcon title=”Novena Santo Natale 19 12 2014 ore 21.00 – leggi tutto il programma”]

COME POTRO’ MAI CONOSCERE QUESTO?

Canto d’ingresso

 Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Preghiera per iniziare

Let. Dio Misericordioso, di infinita carità, che ci hai amato tanto e che ci hai dato il Tuo amato Figlio, perché con l’incarnazione, fattosi nostro fratello nel seno della Vergine, nato in un presepio per la nostra salvezza; ti ringraziamo per questo grande beneficio. In cambio ti offriamo, Signore, lo sforzo sincero per fare di questo mondo, tuo e nostro, un mondo più giusto, più fedele al grande comandamento di amarci come fratelli. Concedici, Signore, il tuo aiuto per poterlo realizzare. Ti chiediamo che questo Natale, festa di pace e di allegria sia per la nostra comunità uno stimolo affinché vivendo come fratelli cerchiamo costantemente i cammini della verità, della giustizia, dell’amore e della pace. Amen

Introduzione al Vangelo: Stirpe di Iesse, che ti innalzi come segno per i popoli, vieni a liberarci e non tardare più!

In ogni momento della rivelazione, Dio si presenta come colui che salva. La salvezza portata dal Messia si precisa a poco a poco. Gesù ci offre una salvezza diversa. La lotta che egli intraprende è di tutt’altra misura: si tratta di cacciare chi si oppone al nostro definitivo incontro con Dio.

Riuscirò ad essere, per il mio modo di vivere, un segno o, meglio, un riflesso del segno che è già stato dato per tutti?

+ Dal Vangelo secondo Luca 1,5-25

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.

Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore

Breve silenzio per la riflessione

Let. Un’etica della responsabilità

Per quale motivo la vigilanza, cioè la trepida attesa del Signore che viene, genera un’etica della responsabilità rispetto alle cose di questa terra, in particolare rispetto ai problemi e agli impegni della vita sociale e politica? Perché la percezione che l’Amore di Dio intimamente presente in ogni cosa, universalmente all’opera nel creato e luminosamente trasparente in ogni valore è prossimo a manifestarsi nella mia vita e nella storia, mi libera dalla paura di dispiacere e dall’ansia di piacere agli altri, dall’ossessione del loro plauso, dal miraggio di un successo mondano fatto di potere o di denaro. Si attua nel mio cuore una libertà rispetto al godimento delle cose di quaggiù che viene dall’anticipata presenza, nella speranza e nell’attesa, del godimento pieno e definitivo della bontà e bellezza di Dio. La vigilanza nell’attesa del futuro affranca, infatti, il cuore dalla servitù del presente (del successo, del danaro, della fama) e permette di vivere l’oggi con rispetto verso l’altro. E una mentalità, prima ancora che una serie di comportamenti concreti; è un atteggiamento di responsabilità e di attenzione per la cura della cosa pubblica. […] (C.M. Martini)

 Breve Silenzio

 SALMO 85

Signore, sei stato buono con la tua terra,

hai ricondotto i deportati di Giacobbe.

Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo,

hai cancellato tutti i suoi peccati.

Non tornerai tu forse a darci vita,

perché in te gioisca il tuo popolo?

Mostraci, Signore, la tua misericordia

e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:

egli annunzia la pace

per il suo popolo, per i suoi fedeli,

per chi ritorna a lui con tutto il cuore.

La sua salvezza è vicina a chi lo teme

e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Misericordia e verità s’incontreranno,

giustizia e pace si baceranno.

La verità germoglierà dalla terra

e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Quando il Signore elargirà il suo bene,

la nostra terra darà il suo frutto.

Davanti a lui camminerà la giustizia

e sulla via dei suoi passi la salvezza.

Magnificat

Ant. O Germoglio di Iesse,che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t’invocano:vieni a liberarci non tardare.

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria…

Ant. O Germoglio di Iesse,che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t’invocano: vieni a liberarci non tardare.

 Cel. Ti diciamo grazie Signore, perché non ci respingi quando abbiamo dei dubbi. Aiutaci a passare dal dubbio allo stupore per le meraviglie che tu compi nella nostra vita.

Sostienici in tutte le circostanze della vita. Illumina i nostri sentieri e guidaci sulle tue vie per essere pronti all’incontro con Te che ci attendi con gioia e amore.

 Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

Tutti Amen.

Canto finale

[/sawcon] [sawcon title=”Novena Santo Natale 22 12 2014 ore 21.00 – leggi tutto il programma”]

 IL NATALE CI DIA UN CUORE PIU’ SPAZIOSO

 Canto d’ingresso

Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Preghiera per iniziare

Let. Dio Misericordioso, di infinita carità, che ci hai amato tanto e che ci hai dato il Tuo amato Figlio, perché con l’incarnazione, fattosi nostro fratello nel seno della Vergine, nato in un presepio per la nostra salvezza; ti ringraziamo per questo grande beneficio. In cambio ti offriamo, Signore, lo sforzo sincero per fare di questo mondo, tuo e nostro, un mondo più giusto, più fedele al grande comandamento di amarci come fratelli. Concedici, Signore, il tuo aiuto per poterlo realizzare. Ti chiediamo che questo Natale, festa di pace e di allegria sia per la nostra comunità uno stimolo affinché vivendo come fratelli cerchiamo costantemente i cammini della verità, della giustizia, dell’amore e della pace. Amen

Introduzione al Vangelo: Il Vangelo secondo san Matteo comincia con la “genealogia di Gesù Cristo” (Mt 1,1-17). L’evangelista sottolinea così che la storia che Dio ha cominciato con Abramo ha ora raggiunto il suo obiettivo in Gesù Cristo. L’obiettivo non è la fine della storia, poiché essa continua, ma in modo nuovo. Ci mostra fino a che punto questa storia sia nuova il brano del vangelo di oggi che parla della “nascita di Gesù Cristo”. San Matteo usa qui questa parola, che può significare tutto: genesi, origine, fonte, esistenza, divenire. Il rinnovamento completo si prepara già al versetto 16, in cui si dice: “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù”. È dunque chiaro che san Matteo vuol dire che Giuseppe non era che il padre adottivo di Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Matteo 1,18-24

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.

Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.

Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore

Breve silenzio per la riflessione

 Let.Prima che andassero a vivere insieme (passava un anno tra il matrimonio e la convivenza) Maria si trovò incinta. Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l’inconcepibile, il proprio Creatore. Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito, con i progetti di vita andati in frantumi. E l’uomo giusto, entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente (denunciare Maria come adultera e farla lapidare) pensò di ripudiarla in segreto. Giuseppe non si dà pace, è innamorato, continua a pensare a lei, a sognarla di notte. Un conflitto emotivo e spirituale: da un lato l’osservanza della legge (l’obbligo di denunciare Maria) e dall’altro il suo amore. Ma basta che la corazza della legge venga appena scalfita dall’amore, che lo Spirito irrompe e agisce. Mentre stava considerando queste cose ecco che in sogno un angelo, che poi è Dio stesso, gli parla… Giuseppe, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, ci ricorda che l’uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Sotto l’immagine di un angelo Dio gli dice: Non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Non temere, la parola preferita con cui Dio apre il dialogo con l’uomo. Non temere, Dio interviene sempre in favore della vita. Nel Vangelo di Matteo per tre volte vengono angeli: per annunciare la vita di Gesù, per proteggerne la vita dalla ferocia di Erode, a Pasqua per annunciare che quella vita ha vinto la morte. Ella darà alla luce un figlio e tu Lo chiamerai Gesù! Egli salverà il popolo. Il nome ‘Gesù’, in ebraico Jeshuà, deriva dal verbo ‘salvare’, la cui radice ish ha, come primo significato quello di allargare, dilatare. Gesù salverà: allargherà, accrescerà, espanderà lo spazio della tua umanità, renderà più grande la vita. Salverà dal peccato, che all’opposto è l’atrofia del vivere, il rimpicciolimento del cuore; il peccato è ciò che rende piccola la tua persona, e non c’è spazio per nulla e per nessuno. Dio viene e crea spazio in me, spazio per le creature, i poveri, i sogni, il cielo. In fondo, religione equivale a dilatazione (G. Vannucci). L’augurio di Natale che vorrei fare a ciascuno di voi e a me per primo: Che il Si­gnore renda il tuo cuore spazioso!

Giuseppe fece come gli aveva detto l’angelo e prese con sé la sua sposa. Maria lascia la casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto al suo uomo, ci va da donna innamorata. Povera di tutto, Dio non ha voluto che Maria fosse povera d’amore, sarebbe stata povera di Dio. Perché ogni evento d’amore è sempre decretato dal cielo. Dio si è fatto uomo, e più gli uomini cresceranno in umanità, più scopriranno la divinità che ha messo la sua tenda in ciascuno di noi.

Ermes Ronchi

 Breve silenzio

 SALMO 25

A te, Signore, elevo l’anima mia,

Dio mio, in te confido: non sia confuso!

Non trionfino su di me i miei nemici!

Chiunque spera in te non resti deluso,

sia confuso chi tradisce per un nulla.

 

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,

insegnami i tuoi sentieri.

Guidami nella tua verità e istruiscimi,

perché sei tu il Dio della mia salvezza.

 

In te ho sempre sperato.

Ricordati, Signore, del tuo amore,

della tua fedeltà che è da sempre.

 

Non ricordare i peccati della mia giovinezza:

ricordati di me nella tua misericordia,

per la tua bontà, Signore.

 

Buono e retto è il Signore,

la via giusta addita ai peccatori;

guida gli umili secondo giustizia,

insegna ai poveri le sue vie.


Magnificat

 Ant O Re dei popoli, a cui essi sospirano; pietra angolare che congiungi due popoli in uno: vieni e salva l’uomo che hai formato dalla terra.

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria…

Ant O Re dei popoli, a cui essi sospirano;  pietra angolare che congiungi due popoli in uno:       vieni e salva l’uomo che hai formato dalla terra.

 

Cel. Signore, nella nostra vita dovremmo imparare a somigliare un po’ più a Giuseppe. Aiutaci ad avere una fede silenziosa ma vigorosa nella preghiera e nell’ascolto, con un cuore docile e pronto ad accogliere i tuoi progetti anche quando questi si scontrano apparentemente con i nostri. Aiuta i papà perché compiano fedelmente la grande responsabilità di educare e formare i loro figli donando loro, con uno sforzo continuo, il meglio di sé. Aiuta i figli a comprendere ed apprezzare l’abnegazione dei genitori.

Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

 Tutti Amen.

Canto finale

 [/sawcon] [sawcon title=”Novena Santo Natale 23 12 2014 ore 21.00 – leggi tutto il programma”]

PARLIAMO A NOME DI CHI?

 Canto d’ingresso

Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 Preghiera per iniziare

Let. Dio Misericordioso, di infinita carità, che ci hai amato tanto e che ci hai dato il Tuo amato Figlio, perché con l’incarnazione, fattosi nostro fratello nel seno della Vergine, nato in un presepio per la nostra salvezza; ti ringraziamo per questo grande beneficio. In cambio ti offriamo, Signore, lo sforzo sincero per fare di questo mondo, tuo e nostro, un mondo più giusto, più fedele al grande comandamento di amarci come fratelli. Concedici, Signore, il tuo aiuto per poterlo realizzare. Ti chiediamo che questo Natale, festa di pace e di allegria sia per la nostra comunità uno stimolo affinché vivendo come fratelli cerchiamo costantemente i cammini della verità, della giustizia, dell’amore e della pace. Amen

Introduzione al Vangelo: Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvatore dei popoli, vieni a salvarci, Signore nostro Dio!

In questi ultimi giorni che precedono la Natività, bisognerebbe farsi “ascolto”, tapparsi le orecchie per non essere contaminati dai preparativi pagani del Natale e ritagliarsi del tempo per rendersi disponibili alla Parola di Dio: prima di apparire, essa ci parla perché possiamo prepararci alla sua venuta. ,Colui che noi aspettiamo non è più un messaggero e nemmeno un precursore: sarà Dio stesso, il Dio dell’Alleanza. Egli sta per giungere e noi, allora, lo vedremo, lo toccheremo, lo ascolteremo e ce ne nutriremo. Bisogna accogliere il Messia come il dono dell’amore infinito di Dio. Il “Giorno del Signore”, è sempre grande e noi abbiamo bisogno di essere purificati. Giorno annunciato un tempo come da temere, deve essere invece desiderato, se noi sappiamo essere uomini e donne di desiderio.

+ Dal Vangelo secondo Luca 1,57-66

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.

Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».

Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.

Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Parola del Signore

Breve silenzio per la riflessione

 Let. Il nostro cuore è inquieto: abbiamo un’inquietudine profonda. Ci accomuna questo bisogno di felicità, lo sentiamo tutti quanti… soltanto, c’è chi appaga questo suo desiderio di felicità bevendo a fontane inquinate, e c’è chi lo appaga bevendo a fontane più pure, più libere. Chi si tuffa nell’alcool, chi si tuffa nella droga, chi si tuffa nel piacere, chi insegue sogni di grandezza, chi si lascia affascinare dal mito della bellezza, al punto che si dispera per esempio per avere i capelli ricci invece che lisci, lunghi invece che corti… C’è gente che pensa di appagare il desiderio di felicità buttandosi a capofitto in amori fluttuanti, che durano lo spazio di un’estate… Tu vai alla ricerca di ben altro, non ti appaga nulla! C’è qualcosa che scavalca gli appagamenti momentanei… Anche per ciò che riguarda la vostra vita affettiva, coltivate dei sogni bellissimi, trovare un compagno, una compagna che dia pienezza alla vostra esistenza, che dia il gaudio di vivere, su cui puntare, giocarsi tutta l’esistenza… E’ bellissimo, coltivate queste cose, e coltivatele in trasparenza, in purezza interiore, perché non c’è nessuna esperienza al mondo di quella che voi alla vostra età vivete… Il proiettare su di una creatura i sogni del vostro futuro… è bellissimo… Coltivate questi “sogni diurni”, quelli che si fanno all’alba e che si realizzano… coltivateli! Queste non sono utopie, sono “eutopie”, non sono il “non-luogo” ma sono il “buon luogo”, il luogo dove veramente si sperimenta la felicità.

Don Tonino Bello

 

Breve silenzio

 

SALMO 18

I cieli narrano la gloria di Dio,

e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Non è linguaggio e non sono parole,

di cui non si oda il suono.

Per tutta la terra si diffonde la loro voce

e ai confini del mondo la loro parola.

Là pose una tenda per il sole

che esce come sposo dalla stanza nuziale,

esulta come prode che percorre la via.

Egli sorge da un estremo del cielo

e la sua corsa raggiunge l’altro estremo:

nulla si sottrae al suo calore.

Magnificat

 Ant. O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Amen.

Gloria…

Ant. O Emmanuele,  nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli:  vieni a salvarci, o Signore nostro Dio

Cel. O Signore, nostro Dio, i nostri occhi non ti vedono, ma noi crediamo che tu sei qui presente in mezzo a noi, perché siamo radunati nel tuo nome.

Benedici la nostra famiglia che si prepara al Natale di Gesù e ascolta la nostra preghiera.

 

Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

 Tutti Amen.

Canto finale

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